Tratta di esseri umani: un nuovo rapporto europeo evidenzia i bisogni specifici dei beneficiari di protezione internazionale vittime di tratta

In occasione della Giornata europea contro la tratta degli esseri umani (18 ottobre), Forum Réfugiés-Cosi e i suoi partner europei Churches’ Commission for Migrants in Europe (CCME, Belgio), Immigrant Council of Ireland (ICI, Irlanda), Italian Council for Refugees (CIR, Italia), Organization for Aid to Refugees (OPU, Repubblica Ceca) pubblicano i risultati europei del progetto TRIPS finanziato dall’UE sull’identificazione dei bisogni specifici dei beneficiari di protezione internazionale vittime di tratta durante il percorso d’integrazione.

Il progetto TRIPS, iniziato a gennaio 2020, si è proposto di  analizzare le condizioni effettive di accesso ai processi di inclusione ed integrazione  i beneficiari di protezione internazionale e il rischio di essere (ri)esposti alla tratta di esseri umani alla luce del quadro giuridico europeo. Quest’ultimo, fatti, impone agli Stati Membri di prendere in seria considerazione la situazione delle persone vulnerabili durante il processo di integrazione, in particolare le vittime della tratta. Al fine di valutare l’effettiva attuazione di questa disposizione, i partner del progetto hanno condotto ricerche in Francia, Irlanda, Italia e Repubblica Ceca e hanno affrontato la pluralità delle questioni relative all’accesso ai diritti sociali, all’ alloggio, alla salute, alla formazione e all’occupazione. Grazie alle interviste con le istituzioni, le organizzazioni della società civile e le vittime stesse, i partner sono stati in grado di identificare le buone pratiche e i gaps presenti nei vari settori (accoglienza, istruzione, salute ecc.) e di comprendere meglio le relative esigenze specifiche. I partner del progetto pubblicano oggi un rapporto comparativo europeo che include raccomandazioni chiave per migliorare le politiche e le prassi in tutta l’Unione europea.

I risultati della ricerca evidenziano che nessuno di questi quattro Stati Membri garantisce una valutazione completa e personalizzata dei bisogni specifici delle vittime di tratta di esseri umani dopo il riconoscimento dello status di protezione internazionale. Inoltre, nei quattro Stati coinvolti nella ricerca emergono importanti sfide relative alla condivisione delle informazioni riguardanti i bisogni specifici di queste persone, anche tra le autorità competenti nel settore della protezione internazionale e dell’ integrazione. Al fine di garantire una continuità nell’assistenza a questo target specifico, il ruolo delle ONG e degli operatori sociali sembra essere cruciale nel segnalare alle autorità i bisogni delle vittime o nell’indirizzare i casi verso i servizi e il sostegno appropriati.

Nonostante le disposizioni della Direttiva Qualifiche relative all’accesso ai diritti sociali e all’accoglienza, nei quattro Stati sono stati segnalati significativi ostacoli e sfide che espongono i beneficiari di protezione internazionale vittime di tratta al rischio di un nuovo sfruttamento. Per esempio, le difficoltà legate alle procedure amministrative farraginose, ai ritardi e all’insufficiente formazione sul fenomeno della tratta, possono mettere le vittime nuovamente a rischio. Ciononostante, non mancano buone prassi in tema di un migliore accesso ad un alloggio protetto e sicuro per le vittime. Critico, invece, è il sostegno per ciò che riguarda l’accesso all’assistenza sanitaria e in particolare alla salute mentale, che vede diversi aspetti da migliorare. Lo studio sottolinea anche l’importanza di accedere ad un lavoro dignitoso ed equamente retribuito per garantire i bisogni di base ed evitare il pericolo di un nuovo sfruttamento. È bene far presente che, i beneficiari di protezione internazionale vittime di tratta possono aver bisogno di tempo per riprendersi prima di impegnarsi nel percorso di integrazione professionale, ma spesso sono spinti ad accettare qualsiasi lavoro pur di coprire i costi associati alla loro inclusione sociale. Infine, da segnalare vi sono i problemi legati alla genitorialità, che hanno un impatto significativo sull’accesso all’istruzione e alle opportunità di lavoro, soprattutto per le donne. Il sostegno e l’assistenza necessari per facilitare l’accesso ai servizi per l’infanzia, infatti, sono raramente assicurati.

I partner del progetto hanno sviluppato un Toolbox europeo per i professionisti che mira a fornire linee guida comuni e ispirare l’elaborazione di toolbox nazionali che includeranno le prospettive dei Paesi parte del progetto e le loro prassi. Questo strumento offre l’opportunità alle istituzioni nazionali e alle organizzazioni di diversi Stati membri, che possono adattarlo al loro contesto e alle loro necessità.di rafforzare le loro capacità in termini di identificazione e risposta a questi bisogni specifici.

L’elaborazione di questi prodotti e strumenti europei ha beneficiato del contributo e dell’esperienza di alcuni esperti europei: l’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi (OFPRA), l’Ufficio francese per l’immigrazione e l’integrazione (OFII), il Segretariato del Gruppo di esperti sull’azione contro la tratta degli esseri umani (GRETA) e Amicale du Nid.

L’8 novembre, i partner nazionali del progetto TRIPS presenteranno i loro rapporti di sintesi nazionali che includeranno i risultati delle ricerche e le raccomandazioni chiave, nonché i loro toolbox nazionali. Saranno poi organizzate conferenze nazionali in Francia, Irlanda, Italia e Repubblica Ceca. Infine, i partner del progetto TRIPS presenteranno tutti i risultati del progetto in una Conferenza finale europea che avrà luogo il 7 dicembre a Bruxelles.

  • TRIPS EUROPEAN TOOLBOX – PDF
  • TRIPS SUMMARY OF THE UE REPORT – PDF
  • TRIPS EUROPEAN REPORT – PDF

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Note

Secondo lo studio della Commissione europea sulla tratta di esseri umani, 26.268 persone sono state registrate come vittime di tratta di esseri umani nell’Unione europea tra il 2017 e il 2018. Il 46% era vittima di sfruttamento sessuale e il 22% di sfruttamento lavorativo. Il 59% delle vittime registrate erano cittadini di Paesi terzi. Le donne e le ragazze rimangono le prime colpite dal fenomeno della tratta di esseri umani (pari al 58%), e il 32% delle vittime sono minorenni. Le organizzazioni europee e internazionali sottolineano che i migranti, i richiedenti asilo e i rifugiati affrontano maggiori rischi di essere sfruttati nel Paese di origin e, durante il viaggio e/o nel paese di destinazione.

Il progetto TRIPS è stato preceduto dal progetto TRACKS, finanziato dall’UE, realizzato tra il 2016 e il 2018 e coordinato da Forum réfugiés-Cosi, che si è concentrato sull’identificazione e l’indirizzamento dei bisogni specifici delle vittime della tratta di esseri umani nella domanda di asilo.

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