DL Decreto Cutro è legge: cosa cambia in materia di riconoscimento della protezione internazionale e sul trattenimento dei richiedenti asilo?

Dopo l’approvazione alla Camera, il c.d. Decreto Cutro è divenuto purtroppo legge. Siamo gravemente preoccupati per le disposizioni introdotte, che comporteranno – oltre ai già analizzati cambiamenti radicali in materia di protezione speciale e del sistema di accoglienza – significativi peggioramenti e modifiche nelle procedure di riconoscimento della protezione internazionale. La legge Cutro avrà un impatto soprattutto sulle procedure accelerate di frontiera e sulle misure di trattenimento dei richiedenti asilo.

Procedure accelerate di frontiera

Una prima preoccupante previsione riguarda l’introduzione delle procedure accelerate di esame della domanda di protezione internazionale anche al caso di domanda di protezione internazionale presentata direttamente alla frontiera o nelle zone di transito da un richiedente proveniente da un Paese di origine sicuro. Tale procedura accelerata alla frontiera prevedrà il dimezzamento dei tempi per presentare ricorso e l’assenza della sospensiva automatica del provvedimento di espulsione collegato al diniego.

Questa disposizione si somma a quanto già previsto dal Decreto Salvini, che aveva introdotto l’applicazione di una procedura accelerata al richiedente che presenti la domanda di protezione internazionale direttamente alla frontiera o nelle zone di transito dopo essere stato formato per aver eluso o tentato di eludere i relativi controlli. La nuova normativa potrà essere potenzialmente applicata in maniera massiva a chi giunge in Italia in modo spontaneo e non attraverso canali regolari.

Inammissibilità

Gli emendamenti, inoltre, hanno esteso i casi di inammissibilità della domanda di asilo non solo al caso in cui il richiedente abbia presentato un’identica domanda reiterata dopo la decisione della Commissione senza addurre nuovi elementi, ma anche nel caso in cui non abbia presentato nuove prove in merito alle condizioni personali o alla situazione del suo Paese di origine.  

Trattenimento

Per quanto riguarda il trattenimento dei richiedenti protezione internazionale viene considerevolmente ampliata la casistica dei casi in cui può essere disposto. I richiedenti asilo potranno essere trattenuti all’interno dei CPR nei limiti dei posti disponibili e viene introdotta la possibilità di trattenerli per determinare gli elementi su cui si basa la domanda di protezione internazionale e i soggetti per cui sussiste il rischio di fuga (mancato possesso di passaporto o documento equipollente, dichiarazione di generalità false).

Viene altresì disposto il trattenimento durante lo svolgimento della procedura di frontiera, qualora lo straniero – fermato per aver eluso o tentato di eludere i controlli o se proveniente da un Paese di origine sicuro – non abbia consegnato un passaporto, documento equipollente valido o non abbia prestato idonea garanzia finanziaria. Tale trattenimento avviene negli hotspot, nei centri di soccorso e prima accoglienza e in caso di arrivi consistenti e ravvicinati anche nei centri di permanenza per rimpatri.

Davvero preoccupanti sono anche le previsioni che concernono il trattenimento dei richiedenti protezione internazionale sottoposti alla procedura Dublino. Anche questi ultimi possono venire trattenuti nei CPR in caso di pericolo di fuga, ovvero quando il richiedente asilo si è sottratto ad un primo tentativo di trasferimento o in presenza di almeno due ipotesi, tra cui mancanza di un documento di viaggio, mancanza di un indirizzo affidabile, inadempimento dell’obbligo di presentarsi alle autorità competenti, mancanze di risorse finanziarie, ricorso sistematico a dichiarazioni o attestazioni false sulle proprie generalità al fine di evitare adozione o esecuzione di espulsione. Tali criteri sono talmente ampi che hanno il potenziale di esporre alla detenzione quasi tutte le persone che giungono alla frontiera.

Si tratta nel complesso di disposizioni che traducono una visione emergenziale dell’immigrazione e che estendono le ipotesi di procedure accelerate e di trattenimento. L’effetto sarà la riduzione dei diritti dei richiedenti asilo.

 

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